I COSTI ACCESSORI DI UNA TABACCHERIA
La valutazione di una TABACCHERIA viene determinata da un coefficiente moltiplicatore del totale degli aggi, ovvero i guadagni lordi derivanti dalla vendita dei prodotti legati al Monopolio di Stato, alle concessioni Lottomatica e/o Sisal per il gioco e i servizi di pagamento (bollettini RAV/MAV, F24, ricariche telefoniche, bolli auto, etc.) e alla vendita dei valori bollati.
Tutti prodotti per cui non è prevista l'emissione di uno scontrino fiscale e che hanno percentuali determinate e fisse di guadagno.
Il coefficiente più frequentemente utilizzato oggi varia da 1.8 fino a 2.5 a seconda di dove ci troviamo e in parte è determinato da alcune importanti variabili di natura commerciale tra cui:
1) Il posizionamento del punto vendita |
2) Le condizioni del locale, arredi e attrezzature |
3) Le possibilità di incremento e di sviluppo commerciale dei servizi di vendita e dei prodotti |
4) Il volume DEI COSTI di gestione e il margine operativo lordo |
IL VALORE DI SUBENTRO DI UNA LICENZA DI TABACCHERIA NON E' L'UNICA SPESA DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE.
CI SONO ALTRI COSTI FISSI INIZIALI DA PROGRAMMARE E DA CUI NON E' POSSIBILE PRESCINDERE:
1) La Novennale o tassa una tantum: costo d'ingresso imposta dal Monopolio di Stato agli esercenti di una licenza di TABACCHERIA per l'attribuzione della concessione: ammonta in misura del 50% degli aggi derivanti dalla vendita dei tabacchi e del lotto e riferiti all'ultimo anno di esercizio. Si rinnova ogni nove anni calcolata successivamente nella misura del 10% sulle medesime voci di entrata. Per le tabaccherie a "licenza speciale" invece (ad esempio all'interno di stazioni ferroviarie o stazioni di servizio) la novennale viene decisa ogni volta da una Commissione presso la Direzione generale dell'AAMS. Solitamente questa tassa si paga immediatamente dopo il rogito notarile in contanti o con dilazione fino a 12 mesi senza interessi.
2) Imposta di registro: calcolata sul valore dichiarato all'atto di acquisto ed è pari al 3%. Questo importo dovrà essere corrisposto al momento del rogito notarile e girato interamente allo Stato.
3) Spese notarili: Costo variabile che dipende dallo Studio Notarile e dall'importo dichiarato.
4) Spese di Intermediazione: Costo variabile in base alla tipologia di contratto stipulato con l'agenzia di intermediazione scelta.
5) Altre spese aggiuntive: Sono tutte quelle piccole spese burocratiche quali l'acquisto di marche da bollo per le pratiche di subentro, le polizze assicurative, le fidejussioni bancarie per la gestione dei servizi offerti alla clientela. In questo caso è difficile fare una stima concreta, mediamente sono importi tra i 2.000€ e i 3.000€.
6) Acquisto del magazzino: Pagato solitamente a parte salvo accordi differenti tra venditore e acquirente e comunque sempre previo inventario che viene fatto al prezzo di costo dei prodotti prima del rogito notarile. E' un importo abbastanza significativo perché relativo soprattutto alle scorte di tabacco e lotterie istantanee, oltre ad eventuali prodotti commerciali, ma di fatto una spesa che in breve tempo rientra grazie alla vendita.
7) Corso di abilitazione e formazione: a partire da luglio 2011 è divenuto obbligatorio frequentare un corso di abilitazione professionale tenuto dai funzionari del Monopolio e della durata di tre giorni, il cui costo si aggira tra i 600 e 700 euro. Tale corso deve essere frequentato anche dai coadiutori qualora ci si dovesse avvalere delle loro prestazioni.
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